La nostra storia

NEL 1859
NASCE IL NOSTRO
COGNOME: GOPPION.

E nel 1948 inizia la nostra storia di torrefattori.

Conoscere la propria storia per progettare il futuro

Conoscere la propria storia è conoscere il valore delle cose.
La nostra è nel racconto di uomini che nella vita sono cresciuti con la sfida dentro, molte volte con sacrificio. Uomini con un forte desiderio di fare anche quando sembrava non esserci più una strada segnata, che talvolta è andata oltre i confini.

Persone che hanno vissuto migrazioni lontane e grandi cambiamenti. Uno dopo l’altro hanno messo un punto nel disegno di quello che siamo oggi: una famiglia con le radici ben piantate nel territorio, l’amore per le cose fatte bene e il coraggio di far accadere il domani.
Una storia, questa, dove le vecchie strade sono premessa delle nuove.

Luigi Goppion in una foto del 1930, circa

Il primo nome è quello di Luigi Goppion, un nome costruito sul riscatto e l’intuizione.
La sua è una vita difficile, di quelle in cui nessuno ti regala niente e le scelte sono nelle tue mani.
Nasce solo, nel 1859, abbandonato dalla madre e lasciato in orfanotrofio. Abbiamo informazioni frammentate su di lui, anche la storia del cognome è incerta. Forse in origine era Goppingen e suo padre era tedesco, ipotesi probabile perché sono gli anni in cui Seconda Guerra d’Indipendenza si è appena conclusa. Lughignano, è il nome del luogo in cui è nato, il nome di un paese legato al commercio.

“Le radici ben piantate nel territorio, l’amore per le cose fatte bene e il coraggio di far accadere il domani”

Siamo a pochi chilometri da Treviso, sulle Rive del Sile, nello spazio che ci collega alla città di Venezia.
Gli scambi prendono vita lungo il fiume o via terra in carrozza, la gente va e viene. Luigi, qui, ha avuto la sua intuizione: aprire un bar trattoria con vendita di alimentari nel centro del paese. 
L’idea è quella di offrire ristoro e accoglienza a chi passa di lì.
Così comincia a tostare il caffè, nella palla di ferro sopra le braci del camino. Lo lascia in infusione, per bollitura, e lo serve caldo ai clienti del negozio e della locanda. L’attività è fortunata, ma la vita si rivela ancora amara.

Quattro mogli che se ne vanno tutte prima di lui.

Luigi ha quattro figli. È dal figlio Pietro che nasceranno 6 figli maschi: Angelo, Luigi, Giuseppe, Giovanni, Olivo e Ottorino. 

Angelo, il più vecchio, è il primo a partire. Viene mandato come radiotelegrafista ad Addis Abeba, in Etiopia, dove rimane anche dopo la fine del Colonialismo. Dopo la guerra sceglie di restare insieme al fratello Giovanni, che nel frattempo, lo ha raggiunto. Il lavoro non c’era, bisognava crearsi una strada. Così decidono di fare quello che sapevano fare: aprono un piccolo alimentari di prodotti italiani; molti si vendono sfusi, come già faceva qualche anno prima il loro nonno, Luigi.

1939, Addis Abeba. Angelo e Giovanni nel negozio di alimentari con Sergio a 1 anno.

“In Etiopia, dove il caffè è nato, Angelo conosce da vicino il caffè più buono del mondo e la magia accade”

Accade però una magia: sono in Etiopia, il paese dove il caffè è nato, dove abbiamo le notizie più antiche del caffè, dove ancora oggi il caffè è considerato uno dei più buoni al mondo. Durante la loro permanenza Angelo ha un figlio da Irene che l’ha raggiunto dall’Italia, Sergio che nasce ad Addis Abeba nel marzo del 1938.
Passa i primi anni in Africa, per poi tornare tra gli anni 1942, 1943. In Italia la situazione si fa difficile: c’è la Seconda Guerra Mondiale e il 7 aprile 1944 Treviso è distrutta dai bombardamenti. Nuovi inizi e nuove partenze sono alle porte.

Dopo qualche anno, siamo nel 1948, arriva un’occasione: acquistare una piccola attività, quella di un piccolo torrefattore proprio nel centro della città di Treviso. Il destino della famiglia, comincia a prendere sempre più la forma del caffè. Angelo e Giovanni prima, e poi tutti gli altri fratelli, staranno dietro il banco. Un negozio che nel retro tosta il caffè e davanti lavora come caffetteria e vendita del caffè sfuso. Il lavoro aumenta e chiama una sede più grande che in quel decennio vedrà la luce alle porte della città. Agli inizi degli anni ’50 viene inaugurata la prima sede, a due passi dal centro.

“Mentre qualcosa comincia a mettere forti radici nella terra veneta,
qualcuno sente il bisogno di partire”

1950 a Caracas. Ottorino all'età di 25 anni.

Mentre qualcosa comincia a mettere forti radici nella terra di origine, qualcuno sente il bisogno di partire. È Ottorino, il più giovane dei 6.
Sceglie di andare oltre Oceano, in Venezuela a vedere dove si può fare fortuna.

Ma qui non rimarrà solo. Poco dopo lo raggiunge Olivo, vogliono vedere da vicino dove il caffè nasce e lo fanno diventare il loro mestiere.
A Caracas come “Hermanos Goppion” fondano la “Cafè San Antonio”; faranno il caffè in un paese di piantagione. Olivo si occupa della tostatura, Ottorino della vendita. Olivo sceglie di restare, Ottorino invece torna nel 1958, ancora una volta, sente il bisogno di nuove esperienze.

1950, Caracas. La Cafe San Antonio - Hermanos Goppion

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Treviso, Corso del Popolo. Dagli inizi fino al 1950, questa è stata la nostra torrefazione. Ancora oggi è la nostra Caffetteria nel centro città.

“In Italia il lavoro cresce e si apre la prima Torrefazione alle porte della città”

Il marchio disegnato da Franco Sgrilli

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la sede 1950

1950, Treviso. La prima Torrefazione.

La sala di tostaura

Da allora passano anni prima di ricongiungere la famiglia sotto quella lettera che oggi è anche il nostro marchio distintivo: la “G” rossa disegnata nel 1965 dall’architetto Umberto Facchini. Un segno per “Fratelli Goppion Industria del Caffè” che porta dentro il lavoro di una famiglia, i sogni realizzati e una esperienza che si è già costruita. Un segno che oggi è riconoscibile lungo il Terraglio, la strada napoleonica che collega Treviso a Venezia, dove si trova lo stabilimento inaugurato nel 26 maggio del 1968.

Nuovo marchio e nuovo packaging disegnati da Umberto Facchini

La torrefazione

27 maggio 1968. Il taglio del nastro. Angelo Goppion con Paola

Angelo Goppion con il senatore caron all'inaugurazione dell'azienda.

Nuovo marchio e nuovo packaging disegnati da Umberto Facchini

Angelo, Giuseppe, Luigi, Giovanni, Olivo e Ottorino, insieme nel giorno dell'inaugurazione

Con Angelo, Giovanni e Ottorino, nel 1983 l’azienda diventa società per azioni e oggi è nelle mani della quarta generazione della famiglia Goppion. Sergio, Paola, Mario loro figli, e poi Silvia che rappresenta la quinta.

Paola, Sergio, Mario e Silvia

“Oggi, insieme, guidiamo l’azienda fondata dai nostri padri, con energia e con profonda riconoscenza per quello che loro hanno fatto”

È tempo di nuove strade, quelle che tracciano fuori dall’Italia. Piano piano si comincia ad arrivare in nuovi mercati. La Germania, prima di tutti. Poi la Polonia e tanti altri. È una crescita graduale che si fonda sui valori umani: la fiducia, il contatto diretto, l’empatia. In questa verità si mettono le basi per un rapporto duraturo.
Sergio, Paola, Mario e Silvia crescono, sempre insieme.

2019, inauguriamo a Vienna la Goppion Kaffee Gmbh.

vienna

Magazine

L'aroma trevigiano
del caffè viennese

Nasce a Vienna la Goppion GmbH, primo passo strategico per diffondere
la passione del “caffè buono” tra i coffelover.